Le mostre da non perdere in Trentino

Il Castello del Buonconsiglio celebra il centenario, al Mart la mostra su Arte e fascismo

PRIMAVERA 2024 – Il Museo del Castello del Buonconsiglio questa primavera compie cent’anni e celebra questo grande evento con una mostra sui Longobardi e tante iniziative aperte al pubblico, tra cui spiccano quelle del 27 aprile 2024. Sempre a Trento, alle Gallerie puoi visitare la mostra Records, per tuffarti nella storia dei giochi olimpici e avvicinarti alle Olimpiadi invernali del 2026.

A Rovereto, il Mart in primavera inaugura tre grandi mostre, da quella su Arte e fascismo, ai focus sugli artisti Felice Tosalli e Pietro Gaudenzi. 

Continuano con successo anche in primavera la mostra Sciamani, al Palazzo delle Albere di Trento e al METS di San Michele all'Adige, la mostra sulla meccanica quantistica al MUSE e la mostra Orantis imago al Museo Diocesano.

Con l'arrivo della primavera riaprono il Museo delle Palafitte di Fiavé, il Museo Retico (dal 2 marzo) e il Museo della Palafitte del Lago di Ledro (3 marzo), i grandi castelli (dal 22 marzo) e il Parco Archeo Natura di Fiavé (30 marzo). È solo un breve riassunto delle principali mostre che "fioriscono" questa primavera in Trentino. 


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MOSTRE A ROVERETO

MOSTRE A TRENTO

MOSTRE IN TRENTINO

Mostre in Trentino | Trento, Rovereto e alte località

Mart di Rovereto

 

 

Al Mart la mostra "Arte e fascismo"

In che modo il regime fascista influì sulla produzione figurativa italiana, utilizzando a fini propagandistici il linguaggio dell’arte? Da qui si dipana il fil rouge che lega le opere che compongono la mostra "Arte e fascismo", al Mart di Rovereto dal 14 aprile all'1 settembre 2024.

La mostra rievoca le principali occasioni in cui gli artisti diedero voce all’ideologia, ai temi e ai miti del fascismo attraverso la partecipazione a Biennali, Quadriennali, mostre sindacali, a concorsi e a commissioni pubbliche.

Tra pittura, scultura, documenti e progetti, il percorso espositivo si snoda tra oltre 300 opere di artisti e architetti come Mario Sironi, Carlo Carrà, Adolfo Wildt, Arturo Martini, Marino Marini, Massimo Campigli, Achille Funi, Fortunato Depero, Tullio Crali, Thayaht, Renato Bertelli, Renato Guttuso. Provenienti da collezioni pubbliche e private le opere dialogano con alcuni dei grandi capolavori del Mart e con numerosi materiali provenienti dai fondi dell’Archivio del ’900

 

 

La mostra "Felice Tosalli. Animali di un altro sogno"

Dal 29 marzo al 23 giugno 2024 il Mart ospita le opere del più importante esponente della scultura animalista in Italia. La mostra ripercorre nella loro completezza i diversi campi di attività di Felice Tosalli, dalla scultura, alla pubblicità, alla produzione ceramica, attraverso una settantina di opere provenienti da prestigiose collezioni pubbliche e private che ne evidenziano il gusto raffinato, fiabesco e spesso carico di tenerezza.

Nella produzione animalista l’artista si mostra originale e unico, senza paragoni in Europa, al punto che oggi la critica lo considera il più singolare degli animalisti italiani per l’utilizzo del legno delicatamente acquerellato, per la sua conoscenza dell’anatomia comparata e per la sua empatia. Nelle sculture di figura, invece, Tosalli mostra una profonda cultura internazionale, in particolare mitteleuropea.

 

 

Il focus su Pietro Gaudenzi

Dal 14 aprile al 1 settembre 2024 al Mart la mostra "Pietro Gaudenzi. La virtù delle donne": una selezione di dipinti a olio e opere su carta provenienti da istituzioni e prestigiose raccolte private, che offre uno sguardo esaustivo sul percorso artistico del genovese Pietro Gaudenzi (1880-1955).

Dagli anni della formazione tra La Spezia, Genova e Roma fino a quelli del ritiro, in maturità, nel borgo di Anticoli Corrado, Gaudenzi rimase sempre fedele a una figurazione realista, estranea ai formalismi delle avanguardie. Attraverso la ricerca di un confronto diretto con la pittura antica, riletta al filtro di una sensibilità novecentesca, Gaudenzi affrontò nelle sue composizioni i maggiori temi della tradizione: ritratti, scene d’intimità domestica, maternità, nature morte e, soltanto di rado, paesaggi.

 

 

Mentre continua la mostra sui pittori emergenti provenienti dalla Cina

Dal 7 dicembre 2023 al 24 aprile 2024 il Mart ospita, inoltre, la prima tappa di Global Painting. La Nuova pittura cinese , una mostra internazionale e itinerante sui pittori emergenti provenienti dalla Cina. Ventiquattro giovani interpreti di un paesaggio storico e sociale in cambiamento, i cui lavori non sono mai stati presentati in Italia.

In  mostra una preziosa selezione di opere di artisti poco noti in occidente, tutti nati tra il 1980 e il 1995 in un contesto caratterizzato dalla globalizzazione e da continui cambiamenti, sociali, economici, geografici e sanitari: Bi Jianye, Chen Xuanrong, Chi Ming, Feng Zhijia, Fu Meijun, Ge Hui, Ge Yan, Huang Qiyou, Lin Wen, Liu Yuanyuan, Meng Site, Meng Xiaoyang, Meng Yangyang, Qi Wenzhang, Qiao Xiangwei, Shen Muyang, Tang Dayao, Wang Yilong, Wu Qian, Xiong Taom, Xu Dawei, Zhai Liang, Zhang Zhaoying, Zheng Mengqiang.

 

 

Info: www.mart.tn.it

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MUSEO DELLA GUERRA

 

 

Al Museo della Guerra una mostra che racconta l'armistizio del 1943

8 settembre 1943: una data fondamentale nella storia italiana. La proclamazione dell'armistizio obbligava gli italiani a fare una scelta che avrebbe determinato il loro destino. Dall'8 dicembre 2023 all'8 settembre 2024, il Museo Storico Italiano della Guerra di Rovereto ospita la mostra "1943. La scelta".

Attraverso i ricordi, le lettere e i cimeli di chi fu protagonista di quegli eventi, la mostra racconta la vicenda di combattenti, disarmati e resistenti che contribuirono a definire questo passaggio nodale della storia italiana.

 

Info: www.museodellaguerra.it

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MUSE di Trento

 

 

Al MUSE c'è una "piazza" dove si pensa al futuro

Quali sono le azioni efficaci per affrontare la crisi climatica in atto? In che modo le soluzioni locali e globali possono mitigare gli effetti del cambiamento climatico? Argomenti importantissimi, che verranno approfonditi nella MUSE Agorà, il nuovo spazio collettivo inaugurato il 20 novembre al piano –1 del museo, dove sviluppare idee, presentare progetti, discutere di temi rilevanti per la comunità. Una nuova "piazza" per riflettere sulla crisi climatica, ecologica e sociale e allo stesso tempo immaginare, progettare e costruire futuri alternativi in collaborazione con le associazioni e le realtà del territorio.

MUSE Agorà, nel corso dell’anno, ospiterà mostre, exhibit multimediali, pannelli di approfondimento e corner tematici che si rinnoveranno a cadenza trimestrale, come, ad esempio Postnatural gardening. Pratiche ecologiche per una cura interspecie, dal 9 marzo al 28 aprile, progetto che intende rivedere le relazioni tra le culture umane e i mondi vegetali, invitandoci a spostare i nostri sguardi antropocentrici su alberi, erbe, i loro fiori e frutti, funghi e licheni e ad abbracciare visioni orizzontali inclusive verso tutti gli altri esseri più-che-umani, creando alleanze basate sull’empatia e la coesistenza.

 

Un ricco calendario di eventi per la primavera

Sempre a marzo riprendono gli appuntamenti di MUSE fuori orario (primi appuntamenti 14 marzo e 8 maggio 2024), per vivere il museo fino a mezzanotte con musica, laboratori e talk scientifici.

Da non perdere poi, i diversi appuntamenti per vivere il museo in maniera un po' diversa dal solito: dalle nanne al museo ai MUSE party, eventi pomeridiani dedicati alle famiglie, fino ai progetti speciali (e spettacolari) come il Progetto Farfalle, il Progetto Anima (vedi sotto) o l'esposizione internazionale Orchidarium, presso la serra del MUSE il 25 e 26 maggio, per viaggiare tra fiori e piante tropicali.

 

Foresta delle farfalle

Un'iniziativa per conoscere il mondo delle farfalle tropicali e delle comunità che le allevano in modo sostenibile. 
Ogni settimana, dal 26 marzo al 19 maggio 2024, oltre 300 crisalidi verranno accolte all’interno di speciali “nursery”, un ambiente protetto dove sarà possibile osservarne la schiusa. Le farfalle adulte voleranno liberamente all’interno della serra, nutrendosi di piante in fiore e di frutta matura.

 

Anima, dentro il suono delle Alpi

Una mostra che racconta il percorso intrapreso per la realizzazione di un quartetto d’archi con tavole armoniche e anima in abete bianco dell’Avez del Prinzep, il più longevo d’Europa. Schiantato nel 2017 a circa 250 anni di vita e 52 metri di altezza, era situato nel Comune di Lavarone, negli Altipiani Cimbri.

La mostra “ANIMA, dentro il suono delle Alpi”, dal 23 marzo al 7 luglio 2024, ripercorre le fasi – l’albero, gli strumenti, l’acustica del legno, il progetto ANIMA – che hanno portato alla rigenerazione di questo imponente abete bianco.

 

 

Fino a giugno la mostra "Quanto. La rivoluzione in un salto" 

Un viaggio nella meccanica quantistica dai corpi celesti, agli atomi, fino al computer quantistico. Un itinerario che ripercorre il racconto dell’universo, dalla visione macroscopica dell’800 fino all’approccio microscopico delle scoperte più recenti. Dal 7 dicembre 2023 al 15 giugno 2024 il MUSE ospita la mostra "Quanto. La rivoluzione in un salto", nata dalla collaborazione con INFN (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare).

La mostra, composta da cinque sezioni e arricchita da installazioni multimediali, scenografie immersive, exhibit fisici e digitali, si interroga anche sulle opportunità aperte dai computer quantistici e sulla natura stessa del nostro universo. 

 

Info: www.muse.it

 

FOTO: Mostra Quanto, Michele Purin

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PALAZZO DELLE ALBERE

 

 

Al Palazzo delle Albere la mostra "Sciamani. Comunicare con l'invisibile" 

Riti atavici, maschere inquietanti, allucinazioni e luoghi esotici: dal 17 dicembre 2023 al 30 giugno 2024 al Palazzo delle Albere di Trento puoi visitare la mostra "Sciamani. Comunicare con l'invisibile":  un viaggio immersivo tra antropologia, etnografia, psicologia, archeologia e arte alla scoperta di luoghi, riti, linguaggi e oggetti delle culture mongole e siberiane che ancora oggi praticano lo sciamanismo.

Il progetto nasce da un’inedita collaborazione tra tre importanti musei della Provincia autonoma di Trento, MUSE – Museo delle Scienze di Trento, Mart - Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto e METS - Museo etnografico trentino di San Michele all’Adige, per la prima volta assieme in un progetto espositivo unico e multidisciplinare.

Fulcro dell’esposizione sono la collezione e l’esperienza della Fondazione Sergio Poggianella che, con oltre cento reperti e manufatti provenienti da Cina, Siberia e Mongolia, costituisce una delle più ricche e affascinanti collezioni di manufatti sciamanici. Il percoso espositivo si completa con video-installazioni, exhibit interattivi e opere di artisti internazionali che, in dialogo tra loro, invitano a riflettere sulle conseguenze della globalizzazione culturale, sull’ambiente e la tutela delle diversità. 

 

Info: www.muse.it

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CASTELLO DEL BUONCONSIGLIO

 

 

Il Castello del Buonconsiglio celebra il suo centenario con tre grandi mostre

Conosci te stesso: è questo il motto con cui il Castello del Buonconsiglio di Trento celebra i cento anni di nascita del museo, inaugurato nell’aprile del 1924 da Giuseppe Gerola, primo Soprintendente italiano e primo direttore della nuova istituzione.

La frase, incisa sullo specchio murato cinquecentesco che si trova nel castello, a fianco della Loggia veneziana, all’ingresso della Sala dei Patroni, era un invito all'introspezione, ad analizzare il proprio passato per prendere decisioni che avrebbero influito sul futuro.

Coerente con questo tema, le mostre di questo 2024 al Buonconsiglio sono tutte legate con la storia del Castello, dei suoi musei, e del Trentino in generale.

 

Da marzo la mostra sui Longobardi a Civezzano

Si parte con la mostra “Con spada e croce. Longobardi a Civezzano", aperta dal 22 marzo al 20 ottobre 2024. Il percorso espositivo si sviluppa tra i reperti e i capolavori orafi rinvenuti nelle tombe della principessa e del principe di Civezzano. Questo tesoro, attualmente custodito presso il Castello del Buonconsiglio di Trento e il Museum Ferdinandeum Innsbruck, viene riunito per la prima volta, per raccontare un lato forse meno conosciuto della storia del Trentino. 

Da non perdere, nei mesi della mostra, gli appuntamenti con il gruppo di rievocazione storica Presenze Longobarde, che ti aiuteranno ad immergerti nell'atmosfera dell'epoca.

 

Fino a maggio la mostra "Museo Anno Zero. Opere Recuperate"

Resta aperta fino al 5 maggio 2024 la mostra che racconta il grande lavoro di Giuseppe Gerola, primo direttore del museo, nel “riportare a casa”, all’inizio del Novecento, le opere trentine finite nei musei austriaci nel corso della dominazione asburgica. Un “monument man” ante litteram. 

La mostra è arricchita da visite teatralizzate, che vedono gli attori vestire i panni di Gerola e di altri protagonisti dell’epoca. Gli appuntamenti sono il 12, 18, 24 aprile e il 3 maggio 2024. Sono previsti due turni (alle 18.30 e alle 20.45) per gruppi di 25 persone, su prenotazione e al costo del biglietto standard. 

 

In estate la grande mostra su Albrecht Dürer

La terza mostra è una di quelle da non perdere: per la prima volta riunite a Trento ben quindici opere di Albrecht Dürer, tra dipinti, oli su tavola, acquerelli, oltre, naturalmente, alle xilografie e alle stampe dell’artista, in prestito dalla Galleria degli Uffizi di Firenze e dai principali musei italiani ed europei. 

Dürer e le origini del Rinascimento nel Trentino”, aperta dal 6 luglio al 20 ottobre 2024, partendo dai viaggi del maestro tedesco attraverso il Trentino, racconta i fitti scambi culturali lungo la valle dell’Adige, tra il XV e XVI secolo. Scambi che diedero vita al peculiare Rinascimento che si sviluppò in Trentino tra il 1470 e il 1530. 

 

Info: www.buonconsiglio.it

 

SOTTO: Coppia d'orecchini d'oro con perla e ametista da necropoli longobarda di Castel Tervana, Civezzano, VII sec. d.C. Trento, Castello del Buonconsiglio | Credits © Ufficio Stampa Museo Buonconsiglio

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MUSEO DIOCESANO

 

 

Al Museo Diocesano la mostra di arte contemporanea “Orantis Imago"

Da venerdì 15 dicembre 2023 al 10 giugno 2024 il Museo Diocesano Tridentino ospita la mostra di arte contemporanea “Orantis Imago. Opere del Novecento nelle collezioni del Museo Diocesano Tridentino”, realizzata in collaborazione con il Mart - Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto e curata da Domizio Cattoi e Alessandra Tiddia.

Verranno mostrate opere di arte contemporanea facenti parte delle collezioni del Museo, finora custodite nei depositi e in buona parte mai mostrate al pubblico: dipinti, acquerelli, incisioni e disegni di artisti locali del Novecento, da Fortunato Depero a Marcello Iras Baldessari, da Umberto Moggioli a Luigi Bonazza

ps: La visita alla mostra rientra nel biglietto d’ingresso al Museo ed è visitabile con i consueti orari del Museo: 10.00-13.00 e 14.00-18.00 (chiuso ogni martedì).

 

Info: museodiocesanotridentino.it

 

SOTTO: Tullio Garbari, La Madonna della Pace, 1927

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LE GALLERIE DI TRENTO

 

 

Alle Gallerie di Trento una mostra che ci avvicina alle Olimpiadi del 2026

Si chiama "Records" la prima delle tre mostre del progetto espositivo "Anelli di congiunzione" , che si colloca all’interno del programma dell’Olimpiade Culturale di Milano Cortina 2026, come percorso di avvicinamento alle Olimpiadi. 

La mostra, alle Gallerie di Trento dal 6 febbraio 2024 al 6 febbraio 2025, approfondisce il tema della misurazione, raccontando la storia dello sport da questo particolare punto di vista. Lo fa attraverso un percorso immersivo e scenografico, arricchito da numerose postazioni esperienziali, fotografie, video d’archivio, telecronache, simulatori e data storytelling, una mappa virtuale con tutti i dati delle partecipazioni e dei risultati olimpici. 

La mostra si compone di 14 sezioni che permetteranno al visitatore di addentrarsi in ogni aspetto dei Giochi: dalle sezioni che raccontano la nascita delle Olimpiadi Moderne e la storia del suo fondatore, il barone Pierre De Coubertin, alle sezioni che illustrano le 22 discipline olimpiche e paralimpiche di Milano Cortina 2026 o che raccontano i momenti salienti delle Olimpiadi attraverso le telecronache e le radiocronache del passato. Fino alle sezioni che analizzano i record olimpici, il cronometraggio, la velocità, il fisico degli atleti, tra genetica e allenamento

 

Dall'11 aprile la nuova mostra sulla via del Brennero

Dall'11 aprile 2024 al 25 febbraio 2025, le Gallerie ospitano anche la mostra "La via del Brennero. Il viaggio dalla Mitteleuropa al Mediterraneo",  in occasione dei cinquant’anni dall’apertura dell’ultimo tratto dell’Autostrada, quando, nel 1974, i 314 chilometri dell’A22 diventarono interamente percorribili dal Brennero a Modena.

Immagini, video, oggetti, testi, interviste e una installazione multimediale, curata da Bluemotion, permettono di scoprire il significato della mobilità di ieri, di oggi e di domani. Un modo per comprendere come l’Arco alpino sia sempre stato terra di passaggio e terra di confine, paesaggio dell’abitare e paesaggio dell’attraversamento.

 

... mentre continua la mostra sulla Seconda Guerra Mondiale

Le mostre alle Gallerie non finiscono qui! Fino al 31 dicembre 2025 questi grandi spazi espositivi ospitano la mostra “La seconda guerra mondiale: l'esperienza trentina”.

Mantenendo sullo sfondo i grandi eventi bellici, il percorso espositivo racconta l'esperienza trentina durante il conflitto: i fronti di battaglia con l'esercito italiano, le difficili scelte dopo l'armistizio del 1943, la guerra in casa vissuta sotto la minaccia dei bombardamenti e del controllo nazista della regione.

In esposizione il vasto patrimonio raccolto dalla Fondazione Museo Storico del Trentino, che negli ultimi anni ha avviato un censimento per dare un nome ai circa 40.000 soldati trentini che presero parte al confitto, e che ha portato al recupero di documenti fotografici e autobiografici, donati dai parenti dei soldati al fronte.

 

Info: www.museostorico.it

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GALLERIA CIVICA

 

 

Alla Galleria Civica una mostra sulla felicità

Da giovedì 28 marzo a domenica 30 giugno 2024, la Galleria Civica di Trento ospita "Allegoria della felicità pubblica", mostra collettiva che indaga sul tema della felicità pubblica, intesa come l’urgenza del singolo a travalicare il proprio interesse privato con l’obiettivo del bene collettivo.

Attraverso una compenetrazione di epoche, soggetti, matrici culturali, il percorso espositivo favorisce la coesistenza di ricerche artistiche che si interrogano sulla felicità non solo come principio di autodeterminazione della persona ma come interesse pubblico. Tra riti sociali e linguaggi culturali, curatori e artisti invitano a sperimentare nuove forme di socialità e a concepire la felicità pubblica come condizione di benessere raggiungibile attraverso pratiche quotidiane di resistenza e di partecipazione attiva.

La mostra è inserita nel programma di Trento Capitale Europea del Volontariato 2024 e prevede, oltre all’esposizione negli spazi della Galleria Civica, un panel di progetti sul territorio (performance, interventi di arte pubblica, laboratori).

 

Info: www.mart.tn.it

 

SOTTO: Alighiero Boetti, Avere fame di vento, 1988-1989, Mart, deposito collezione privata

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VILLA ROMANA DI ORFEO

 

 

A Trento aperta al pubblico la Villa Romana di Orfeo

La Trento sotterranea restituisce alla luce un altro capolavoro: da giugno 2023 ha aperto al pubblico la Villa Romana di Orfeo, situata in via Rosmini, un magnifico esempio di residenza signorile nella città di duemila anni fa.

Situata al di fuori di quella che era la cinta urbica di Tridentum, fu costruita nel corso del I secolo d.C. e abitata fino al III secolo d.C. La prestigiosa abitazione prende il nome dal grande mosaico policromo di Orfeo che decora il vano di rappresentanza. Le ricerche archeologiche, i restauri e gli allestimenti condotti dall’UMSt Soprintendenza per i beni e le attività culturali della Provincia autonoma di Trento hanno permesso, dopo anni di inagibilità, di restituire alla città un luogo importante per la comprensione e la ricostruzione della sua storia più antica.

Il nuovo allestimento andrà ad arricchire l’itinerario della Trento sotterranea del quale fa già parte lo Spazio Archeologico Sotterraneo del Sas in piazza Battisti.

 

 

Orario di apertura:
dal 21 giugno al 30 settembre da martedì a domenica ore 9.30-13 / 14-18
dal 1° ottobre al 30 maggio ore 9 -13 / 14-17.30
chiuso lunedì (escluso i lunedì festivi)

Ingresso
intero € 5, ridotto € 4, gratuito fino ai 14 anni
convenzionato con Museum Pass, Trentino Guest Card e Euregio Family Pass-Family Card

La tariffa comprende l'ingresso allo Spazio Archeologico Sotterraneo del Sas

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TRENTO SOTTERRANEA

 

 

Scopri la Tridentum Romana celata nel sottosuolo della città

In piazza Cesare Battisti, a Trento, si trova l’ingresso del S.a.s.s., lo Spazio sotterraneo archeologico, un “varco” che permette di viaggiare nel tempo per scoprire la vita quotidiana del primo secolo dopo Cristo. Si possono ammirare un lungo tratto del muro di cinta orientale, resti di una torre, una strada pavimentata con lastre di pietra rossa locale, i condotti della rete fognaria, oltre a varie parti di abitazioni con pavimenti decorati a mosaico.

Al S.A.S.S. sono, inoltre, visitabili le mostre “Ostriche e vino. In cucina con gli antichi romani” e “Dalla terra il futuro. Viaggio nei 150 anni della Fondazione Edmund Mach", realizzata dalla Fondazione Edmund Mach in collaborazione con la Provincia autonoma di Trento. L’esposizione dà forma visiva alla lunga storia dell’ente, attraverso pubblicazioni, manufatti storici e fotografie selezionate nell’archivio fotografico della FEM e tra i fondi dell’Archivio fotografico storico provinciale.

 

Info: https://www.cultura.trentino.it

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METS

 

 

Al METS la mostra "Sciamani. Téchne, spirito, idea."

Una grande mostra che coinvolge tre grandi musei trentini: METS, MUSE e Mart, uniti per approfondire il tema dello sciamanesimo, tra antropologia, psicologia, archeologia e arte contemporanea.

Al METS fino al 30 giugno 2024 la mostra Sciamani. Téchne, spirito, idea., a cura di Sergio Poggianella, Micaela Sposito e Luca Faoro, contribuisce al progetto complessivo approfondendo il tema delle tecnologie popolari.  

Nelle sale - Agricoltura, Bosco, Mulino, Carri e Slitte, Segheria, Fibre Tessili - e nel Chiostro sono esposte opere di undici artisti contemporanei: Adolf Vallazza, Luca Pojer, Pietro Weber, Denis Riva (Deriva), Andrea Marinelli, Federico Lanaro, Bruno Norbu Griparich, Piermario Dorigatti, Andrea Tagliapietra, Paolo Dolzan e Elias Grüner. In dialogo con le opere alcuni oggetti della collezione di arte sciamanica della Fondazione Sergio Poggianella provenienti dall’Asia centrale. Il chiostro ospita una yurta di provenienza centro-asiatica completa di arredi originali.
 

 

Info:  https://www.museosanmichele.it

 

SOTTO: pugnale (phurba) e maschera-Mongolia XIX e XX secolo-foto METS 

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MAG

 

 

Al MAG la mostra fotografica "Dove finisce il lago"

Il MAG di Riva del Garda inaugura il 6 aprile la mostra "Giovanni Skulina. Frammenti d’istanti", che riprende il fortunato filone di mostre, ospitate nella Rocca di Riva, che raccontano il paesaggio gardesano e la sua evoluzione nel corso del tempo.

La mostra della primavera 2024 riprende il lavoro del fotografo Giovanni Skulima (1912-1979), che ha immortalato la società e il paesaggio gardesano nell’immediato secondo dopoguerra. Le foto fanno parte del patrimonio fotografico del fondo Skulina, conservato dai figli Walter e Roberto, composto da 664 lastre di vetro, risalenti agli anni Venti, realizzate dal nonno Johann, qualche cartolina degli anni ‘30 e 2340 pellicole del padre Giovanni che vanno dal secondo dopoguerra fino alla metà degli anni Cinquanta.

Grazie al lavoro di Giovanni Skulina, è così possibile ripercorrere i luoghi dell’Alto Garda di un tempo, nei quali l’occhio attento e sensibile del fotografo offre una duplice lettura: da una parte la documentazione del lavoro e della vita degli abitanti; dall’altra la ricerca dei luoghi iconici attraverso i quali ammaliare i tanti turisti che giungevano in questo angolo di mediterraneo ai piedi delle Alpi.

 

Info: https://www.museoaltogarda.it

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MUSEO GEOLOGICO DELLE DOLOMITI

 

 

Al Museo Geologico delle Dolomiti arrivano... gli unicorni

A Predazzo, in Val di Fiemme arrivano gli unicorni... non stiamo parlando delle creature mitologiche col corpo di cavallo e un corno al centro della fronte ma di rinoceronti,  animali imponenti e all’apparenza invincibili ma anche fragili, minacciati dal mercato nero per il loro corno.

"L'ombra dell'unicorno" è il titolo della mostra al Museo Geologico delle Dolomiti fino al 9 giugno 2024, per racontare la lstoria, il rapporto con le persone e le problematiche di conservazione nel mondo contemporaneo di questo maestoso mammifero. Protagonista della mostra è Toby, il grande esemplare di rinoceronte bianco meridionale vissuto al Parco Natura Viva di Bussolengo fino alla veneranda età di 54 anni

 

Info: https://www.muse.it/events/lombra-dellunicorno/

 

SOTTO: 2019-RINOCERONTE-BIANCO-Toby-Archivio-Parco-Natura-Viva-©Elvis-Venturelli

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MUSEO PALAFITTE

 

 

Con "Primavera in palafitta" riparte la stagione delle palafitte di Fiavé

Anche quest’anno per le Palafitte Patrimonio Mondiale UNESCO di Fiavé la bella stagione riparte con la rassegna “Primavera in palafitta”: incontri di archeologia dimostrativa, laboratori, visite guidate partecipate, attività per famiglie e workshop per adulti. Un emozionante viaggio nel passato e conoscere curiosità e aspetti della vita quotidiana degli antichi abitanti che 3.500 anni fa vivevano sulle palafitte del lago Carera.

Dal 30 marzo, invece, sono riprese anche le attività del Parco Archeo Natura di Fiavé.

 

Info: www.ufficiostampa.provincia.tn.it

Museo Palafitte Fiavé - ph. O.Michelon - copyright Soprintendenza Beni Culturali PAT | © Soprintendenza Beni Culturali PAT
Pubblicato il 18/04/2024