Arte e Fascismo
Mostra temporanea al Mart
Il Mart torna a indagare l’arte del Ventennio: dalle avanguardie futuriste all’architettura razionalista, un grande percorso attraverso uno dei periodi più ricchi della storia dell’arte recente.
La mostra analizza i vari e complessi modi in cui il regime fascista influì sulla produzione figurativa italiana, utilizzando a fini propagandistici i linguaggi dell’arte e dell’architettura.
La cultura visiva del Ventennio testimonia lo svilupparsi di una varietà di stili senza precedenti. Accanto al persistere di ricerche di avanguardia legate al Futurismo, si delinea una linea di “ritorno all’ordine”, che confluisce nel movimento del Novecento italiano, creato da Margherita Sarfatti. Il ritorno all’antico, funzionale all’affermazione della tradizione italiana, trova varie declinazioni, dal rinnovato sguardo ai maestri antichi dei protagonisti di Novecento fino a più radicali affermazioni di un’arte di propaganda volta alla costruzione del consenso.
Tra pittura, scultura, documenti e materiali d’archivio, il percorso espositivo si snoda tra 400 opere di artisti e architetti come Mario Sironi, Carlo Carrà, Adolfo Wildt, Arturo Martini, Marino Marini, Massimo Campigli, Achille Funi, Fortunato Depero, Tullio Crali, Thayaht, Renato Bertelli, Renato Guttuso. Provenienti da collezioni pubbliche e private le opere dialogano con alcuni dei grandi capolavori del Mart e con numerosi materiali provenienti dai fondi dell’Archivio del ’900.
Otto sezioni cronologiche e tematiche scandiscono la visita. L’allestimento è progettato da Baldessari e Baldessari.
Da un’idea di Vittorio Sgarbi, a cura di Beatrice Avanzi e Daniela Ferrari.