La coscienza del vero
Capolavori dell'800 al MART, in mostra fino al 3 aprile
La coscienza del vero, presente dal 5 dicembre al 3 aprile al Mart di Rovereto, intende indagare alcuni momenti della cultura figurativa ottocentesca, nella stagione compresa tra il Romanticismo e l’Impressionismo, ovvero fra il 1840 e il 1895, anno della prima Biennale di Venezia.
Nella seconda metà del XIX secolo, l’adesione al “Vero” connotò le principali espressioni artistiche in Italia, da sud a nord, nella pittura, nella letteratura e nella fotografia.
Il Realismo, avviato dalla tecnica magistrale di Gustave Courbet, presente in mostra con un’intera sala a lui dedicata, contribuì a svincolare la pittura e la scultura dai temi mitologici e aristocratici in favore dell’autenticità delle classi subalterne, della borghesia, del proletariato, dei contadini. Preferendo la pittura en plein air agli atelier e le rappresentazioni soggettive alle regole delle accademie, i pittori dell’Ottocento svelarono il rapporto tra realtà e rappresentazione soprattutto nei ritratti e negli autoritratti.
In mostra circa 70 opere provenienti sia dalle Collezioni del Mart, sia da prestigiose raccolte pubbliche e private, tra le quali spiccano i lavori di maestri indiscussi come Gustave Courbet, Giovanni Segantini, Francesco Hayez, Giovanni Boldini e Franz von Lenbach, ma anche Carlo Bellosio, Mosè Bianchi, Giustiniano Degli Avancini, Alessandro Guardassoni, Pompeo Marino Molmenti, Eugenio Prati, Giuseppe Tominz.